Archivio | agosto, 2015

Panunzio, Antiplagio: accusare le famiglie per le morti in discoteca è indecoroso e doloroso, soprattutto quando un’autopsia ridicolizza l’Osservatorio sui Minori e un sindaco

12 Ago

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Osservatorio Antiplagio​ – Comunicato stampa
Come volevasi dimostrare, le affermazioni del sindaco di Gallipoli, Francesco Errico, e del sociologo Antonio Marziale, Presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, che dopo la morte in discoteca del ragazzo di Lecce avevano incolpato i genitori, si sono rivelate frettolose e inopportune. L’autopsia infatti ha stabilito che il giovane soffriva di una malformazione al cuore. Accusare la famiglia di non saper educare, di essere poco responsabile e di voler fare l’ufficio delegante è stato un giudizio doloroso, indecoroso e (questo sì) delegante: tant’è vero che il sindaco di Gallipoli ha già chiesto scusa e si è dimesso. Ora attendiamo che tragga le stesse conclusioni Antonio Marziale, a meno che non voglia incolpare i genitori di aver avuto un figlio affetto da cardiomiopatia ipertrofica e di non avergli impedito, nonostante la maggiore età, di uscire con gli amici e divertirsi.
I provvedimenti da prendere, invece, sono ben altri: controlli sulle cosiddette nuove droghe; verifiche su norme di sicurezza, decibel della musica, tipologia di luci e capienza dei locali; monitoraggio delle serate “drink no limit” ed after, e rispettivi orari (spesso pubblicizzati online); vigilanza sull’età dei ragazzi a cui vengono serviti alcolici; maggiore informazione sui danni alla salute provocati dall’alcol, con appositi avvisi sulle etichette, e sui danni ancor più gravi derivanti dal miscuglio di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti; divieto di pubblicizzare alcolici e superalcolici, considerato che non esistono differenze rilevanti rispetto ai tabacchi.
@antiplagioblog
antiplagio@libero.it
Coord. naz. prof. Giovanni Panunzio, idr

Morti in discoteca: l’Osservatorio sui Minori incolpa solo le famiglie. Perché? Osservatorio Antiplagio: l’analisi da fare è più ampia.

10 Ago

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(foto vesuvius.it)

 

OSSERVATORIO ANTIPLAGIO
Comunicato stampa

Addebitare ai genitori le responsabilità della morte di un figlio in discoteca, come sostenuto dal sindaco di Gallipoli e dall’Osservatorio sui Diritti dei Minori, senza conoscere tra l’altro la causa del decesso, è inopportuno e disumano. Lo afferma in una nota il coordinatore nazionale di Osservatorio Antiplagio, Giovanni Panunzio, che dal 1994 denuncia le truffe dei ciarlatani e gli abusi nei confronti dei minori e dei giovani.
Qualcuno invece ha mai pensato – prosegue la nota – di indagare sui “drink no limit” o i “free drink” che, associati ad altre droghe, diventano miscele devastanti? Qualcuno si è mai adoperato per indicare sulle etichette di alcolici e superalcolici i danni provocati alla salute, e per vietarne la pubblicità come succede con i tabacchi? Qualcuno ha mai verificato periodicamente la presenza nei locali pubblici e privati di sostanze stupefacenti appena importate, dunque sconosciute, segnalate a suo tempo da Osservatorio Antiplagio alle autorità preposte? Sostanze che, proprio a causa della loro novità, non sono inserite tra le droghe proibite? Per non parlare della capienza di pubblico, oltrepassata da molte discoteche, che restringe e scoraggia i controlli; e di migliaia di ingressi gratuiti, specchietti per allodole per i più giovani, la cui disponibilità economica è notoriamente limitata.
E’ su questi punti che bisogna intervenire con urgenza – conclude la nota di Osservatorio Antiplagio – senza cercare capri espiatori nelle famiglie: soluzione frettolosa e sommaria che serve solo a togliere le castagne dal fuoco a gestori, organizzatori, responsabili della sicurezza, e soprattutto al legislatore.

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Coord. naz. prof. Giovanni Panunzio, idr

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(foto skuola.net)