Strage di Altavilla Milicia (Palermo) e demonismo. Perché nessuna Chiesa cristiana confuta le cosiddette ‘possessioni diaboliche’, né stigmatizza gli esorcismi da baraccone?

24 Feb
Quanto accaduto ad Altavilla Milicia, dove una madre e due suoi figli sono stati uccisi dal padre e dalla sorella per essere liberati (a loro dire) dal demonio, è la riprova che a volte la fede e la superstizione hanno un confine labilissimo: un po’ le separa e le distingue, un po’ no. Ed è la dimostrazione che spesso la Chiese “cristiane” (virgolette inevitabili) alimentano la superstizione a discapito della fede, coinvolgendo, suggestionando e, soprattutto, confondendo i credenti. Tutto nasce da un antico indottrinamento che prende spunto, erroneamente, dai Vangeli e che purtroppo si protrae da secoli. In nessun episodio biblico infatti – né del Vecchio, né del Nuovo Testamento – sono presenti casi di possessione diabolica e/o esorcismi come vengono intesi oggi da molti presbiteri e da molti proseliti e come sono rappresentati dalla cinematografia, dai romanzi e dalla saggistica per fini commerciali. Le confessioni religiose “cristiane” nei secoli andati, in assenza di conoscenze mediche, accolsero e alimentarono alla lettera la credenza nel demonio vessatore, sviluppando attraverso la pratica degli esorcismi una psicoterapia surrogata, controllata dai rispettivi pastori: più o meno incaricati dall’alto. Ma in epoca moderna e contemporanea le stesse confessioni non si sono minimamente preoccupate di rendere edotti ed informati i credenti e le comunità religiose sulle esegesi aggiornate e sugli studi ed approfondimenti scientifici, riguardo le malattie mentali, le sostanze stupefacenti e dipendenze discriminatorie di diversa natura. Una delle conseguenze è proprio quella a cui abbiamo assistito ad Altavilla Milicia, dove l’educazione alla fede è stata soppiantata dall’ambiguità, dalla superstizione e da una forma di fanatismo cruento ed incontrollabile che si è impossessato (questo sì) di menti deboli manipolate. In sintesi: gli effetti negativi del possibile fraintendimento su esorcismi e possessioni hanno superato, di gran lunga, i discutibili risvolti positivi. La stessa cosa succedeva in passato, per esempio, con le donne-streghe: messe al bando e al rogo poiché accusate ingiustamente di avere rapporti carnali con il demonio. Accadeva perfino con gli animali. Un primo elemento evangelico sospetto che chiarisce a cosa si riferisse Gesù quando parlava del suo avversario, cioè di Satana, è l’appellativo identico assegnato sia all’apostolo Pietro che a Giuda iscariota: definiti entrambi, appunto, “satana”. Il che non vuol dire che fossero posseduti, ma “avversi” alla Parola del Cristo. Ciò, oltretutto, spiega la differenza tra anticristiano ed anticristo, con quest’ultimo rappresentato sempre – senza motivo – da un diavolo. È noto invece il plausibile riferimento apocalittico del 666 non all’Anticristo, personaggio di fantasia, bensì all’ottavo imperatore romano (Domiziano) che perseguitava i cristiani: ergo anticristiano. Il secondo e non ultimo elemento che dovrebbe indurre alla riflessione è l’oggetto delle liberazioni volute da Gesù, ovvero: l’affrancamento dalla falsa dottrina degli scribi e dei farisei, insieme alle più alienanti ideologie ed al fondamentalismo religioso, che rendevano (e rendono) schiavi. È palese, quindi, che possedere fisicamente un individuo non è contemplato nelle Sacre scritture; anche perché il fatto che il demonio si impadronisca del corpo di una persona e le faccia compiere gesti autolesionistici o pericolosi per il prossimo, come accade di consueto, rivela una contraddizione escatologica. Impossessarsi concretamente di un essere umano, infatti, deresponsabilizza la vittima da qualsiasi azione inconsulta violenta, vanificando la finalità del demonio, che vorrebbe condurre alla dannazione eterna l’incolpevole bersaglio di turno. Se d’ora in poi l’insegnamento e il chiarimento, da parte delle Chiese “cristiane” non dovessero andare in tale direzione, aspettiamoci ulteriori drammi (come la carneficina avvenuta in provincia di Palermo e come, purtroppo, si è verificato spesso in passato). Senza dimenticare che il facile transito dal demonismo al satanismo è un’altra sciagura sottovalutata della nostra epoca. Le autorità ecclesiastiche, pertanto, interrompano il loro silenzio, intervengano contro le possessioni diaboliche e ne definiscano una volta per tutte l’inconsistenza – più in linea con l’ermeneutica delle Sacre scritture che con una tradizione oramai superata – per impedire che la superstizione e il fanatismo continuino a sovrapporsi alla fede e ad avere la meglio su di essa e che qualche santone spregiudicato ne approfitti. Non si possono e non si devono abbandonare i credenti alla creduloneria ed all’ingenuità o, peggio, alla rassegnazione ed alla fatalità. Così la religione diventa un cappio al collo che disgiunge la razionalità dal materialismo, l’anima dalla carne.
Prof. Giovanni Panunzio, coord. naz. Osservatorio Antiplagio, Ong, Insegnante di Religione – 24/02/2024

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